Una periferia urbana, un piccolo palazzo semi-abbandonato e il suo unico abitante. Un giovane quarantenne cinese guarda al mondo con cinismo e rancore. Un tempo il palazzetto ha ospitato un esperimento di autogestione e di vita in condivisione alternativa. Allora il giovane, figlio del comunismo reale, guardava al futuro e sentiva di far parte di una storia diversa. Oggi, alcuni amici bussano ancora alla porta, ma rimangono solo frammenti di una vita vissuta insieme, mentre è intenso il rumore dei cantieri. Una voce narrante svela tratti di una relazione profonda, ma ormai distante. Attorno l’enorme metropoli cinese, in costante costruzione e distruzione, dove lo spazio per la memoria è sempre più difficile da ritrovare.